SANTA MARIA ASSUNTA IN FAEDIS

La chiesa di Santa Maria Assunta sorge nel luogo che molto probabilmente fin dall’antichità è dedicato a principale centro di culto delle genti che abitano questi luoghi.
Lavori di ristrutturazione che si sono susseguiti negli anni hanno rivelato la presenza anche di una struttura, molto probabilmente un tempietto romano (dedotto dal ritrovamento di numerose monete romane), segno che adirittura da quell’epoca il luogo dove oggi sorge la chiesa era dedicato al culto.

L’attuale edificio fu consacrata nel 1934, dopo circa venti anni di lavoro. Esso venne costruito sull’impianto trecentesco della precedente chiesa. Negli scavi per i lavori di restauro furono rinvenuti resti di una chiesa, proprio al centro dell’attuale, risalente al V-VII sec..
Ad un’unica navata, con ampio presbiterio e cappelle laterali, la chiesa possiede uno scenografico altare barocco e alcuni quadri e affreschi del XVI sec.

Nell’opera di ricostruzione di inizio secolo vennero utilizzati ben 918 quintali di marmo provenienti dalla Basilica di San Pietro in Roma, donati dal Vaticano.

 Un aiuto importante per la costruzione di questa chiesa venne da Mons. Luigi Pelizzo, originario di Faedis, che fu una figura di spicco nell’ambiente ecclesiastico italiano di inizio secolo.
La dedicazione a Santa Maria Assunta è documentata fin dall’antichità, e considerando il fatto che oltre alla chiesa parrocchiale ci sono altre due chiese dedicate a Maria (Zucco e Collevillano) si può dedurre che fin dai tempi remoti le genti di questi luoghi furono molto devote alla Beata Vergine.

SAN MICHELE IN CAMPEGLIO

Studiando l’evoluzione del culto di San Michele in Friuli si può supporre che l’origine di questa chiesa sia da attribuire al periodo di dominazione longobarda, dato che questo popolo era molto devoto a San Michele. Ma solo quando il Castello di Soffumbergo divenne soggiorno estivo dei patriarchi di Aquileia (1240) si ebbero notizie certe della presenza di questa chiesa.

Il terremoto del 1976 la danneggiò notevolmente e solo da alcuni anni è tornata a svolgere in pieno le sue funzioni. Di particolare interesse è il mosaico raffigurante San Michele posto nell’abside, dono dell’Associazione della Polizia di Stato del Friuli Venezia Giulia, opera del pittore Poz ed eseguito dai mosaicisti di Spilimbergo.

SAN PIETRO DEGLI SLAVI IN FAEDIS

La costruzione risale alla fine del XIII secolo e venne rifatta in parte nel XV secolo. La bella facciata è di quell’epoca. La particolare forma dell’edificio e le caratteristiche stilistiche fanno sì che la chiesa possa essere inserita tra le costruzioni realizzate dagli artisti slavi della scuola di Skofja Loka, in particolare della cerchia di Andrea Lack. L’altare ligneo interno, di taglio rinascimentale, opera dell’artista Giovanni Martini (1522) della nota scuola dei tolmezzini, attualmente è collocato in una delle cappelle della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.

La chiesa è chiamata “degli Slavi” perchè fù costruita intorno al 1300 dagli abitanti dei paesi delle montagne di Faedis, che erano di orgine slava, da qui questo appellattivo.

La chiesetta è collocata all’interno di Borgo San Pietro sulla strada che porta a Canal di Grivò

SANTA MARIA IN COLVILLANO IN FAEDIS

Secondo la tradizione locale la costruzione risalirebbe al X secolo, ma i primi documenti che testimoniano la sua esistenza sono dei primi anni del ‘300. L’attuale costruzione pare sia opera della confraternita di Santa Maria, fondata nel 1595, cui la chiesa era stata affidata.

Nel corso di questi ultimi cinquant’anni, la chiesa è stata vittima di numerosi furti, l’arredamento interno è stato quasi del tutto trafugato e di rilevante sono rimasti solo alcuni affreschi con figura di “Profeti” attribuiti a Gaspare Negro (1530).

MADONNA DI ZUCCO IN CASTELLO

Secondo la tradizione locale la costruzione risalirebbe al X secolo, ma i primi documenti che testimoniano la sua esistenza sono dei primi anni del ‘300. L’attuale costruzione pare sia opera della confraternita di Santa Maria, fondata nel 1595, cui la chiesa era stata affidata.

Nel corso di questi ultimi cinquant’anni, la chiesa è stata vittima di numerosi furti, l’arredamento interno è stato quasi del tutto trafugato e di rilevante sono rimasti solo alcuni affreschi con figura di “Profeti” attribuiti a Gaspare Negro (1530).

SAN ROCCO – FAEDIS

Sorge su un colle ad un centinaio di metri in linea d’aria dalla chiesa parrocchiale. Originariamente dedicata a San Giorgio, la chiesa vede la sua costruzione probabilmente nel periodo in cui vennero eretti i castelli. Fu ampliata e restaurata nei primi decenni del trecento e negli anni successivi fu meta di persone dedite alla vita contemplativa. Nel XVI secolo divenne la sede della confraternita di San Rocco.

All’interno l’altare ligneo, probabilmente del 1500, composto da un trittico raffigurante al centro San Rocco e ai lati San Giorgio e San Sebastiano è forse opera di Giacomo Secante (1543-1585) o di Secante Secanti (1571-1636).

Di recente durante le opere di restaturo, sono venuti alla luce degli importanti affreschi del 1300-1400, della scuola di Vitale da Bologna, che operò in Friuli in quel periodo.

È un ciclo di affreschi dedicati a San Giorgio, che raccontano la sua vita, le sue imprese e la sua morte. Una scoperta sensazionale, che impreziosisce il patrimonio artistico del territorio faedese.

SANTA MARIA MADDALENA IN GRADISCHIUTTA

L’edificio risale alla prima metà del XIV sec. E’ collocato poco sopra il borgo di Gradischiutta che significa “luogo fortificato” e difatti nella zona della chiesetta questi segni non mancano. E’ logico quindi supporre che sia stata costruita per ricordare un fortilizio distrutto. Diversamente sarebbe difficile spiegare perchè sia stata eretta in un luogo così scomodo dato che ancora oggi è raggiungibile solo attraverso un sentiero.

Fino al 1500 la cappella ebbe una vita fiorente: era spesso meta dei pellegrinaggi delle popolazioni dei paesi vicini. All’interno c’è un affresco, piuttosto rovinato, a due strati sovrapposti dei quali il più recente potrebbe risalire al ‘300, forse di scuola Vitale da Bologna.

SANT’ELENA – COSTAPIANA

La chiesa venne edificata nel 1470-72 dagli abitanti del vicinato, con l’aiuto di Pedrosa e Costalunga. Fu consacrata il 23 maggio 1473. L’edificio è collocato su un piccolo pianaro in prossimità dell’incrocio tra la strada per Canebola e quella per Costapiana.

La chiesa, tutta in pietra, con un vasto porticato sul davanti, è in stile gotico e alla bellezza esterna corrisponde quella interna. L’abside a costoloni ben formati è di un gotico perfetto. L’altare ligneo del XVII secolo è in stile barocco. S. Elena conserva bene tuttora la sua struttura originaria.

SAN MARTINO IN RASCHIACCO

L’origine di questa chiesetta probabilmente si può attestare al periodo dell’occupazione longobarda, quando il culto per San Martino era molto diffuso. Si pensa che la sua fondazione risalga al ‘200, ma i primi documenti che attestano la sua presenza sono del 1328.

All’interno c’è un altare del ‘700 in marmo con statue. Ma l’attenzione viene attratta dalla pala dell’altare, appesa sulla parete sinistra (ora in restauro). Essa, datata 1748, viene attribuita al pittore carnico Nicolò Grassi e raffigura San Martino a cavallo che fa la carità; ai suoi piedi Sant’ Agata, San Nicolò e Sant’ Apollonia. La chiesetta conserva anche una paletta cinquecentesca raffigurante Santa Lucia.

SAN ROCCO IN CANALE DI SOFFUMBERGO

La storia della chiesetta di San Rocco è collegata a quella del castello di Soffumbergo. Infatti, nel periodo post-ottoniano, era abitudine edificare una chiesa all’interno del castello per le esigenze spirituali dei Signori e dei villici “sottani”.

Originariamente la chiesetta era intitolata a San Giovanni evangelista, fu forse costruita tra il XII e XIII secolo. L’attuale costruzione invece potrebbe risalire alla metà del ‘400. L’intitolazione a San Rocco probabilmente avviene tra il XVI sec. e XVII sec..

L’edificio in pietra presenta un’aula rettangolare ed un’abside quadrata con il soffitto a crociera.

SAN GIOVANNI E PAOLO IN COLLOREDO DI SOFFUMBERGO

L’edificio venne costruito nel periodo in cui i cappellani non officiavano più nella chiesa del castello di Soffumbergo distante poche centinaia di metri in linea d’aria (intorno al 1420). Analizzando la costruzione si capisce che nel corso dei secoli è stata oggetto di numerosi restauri, infatti si ritrovano caratteristiche di costruzioni cinquecentesche, e anche settecentesche. L’aula della chiesa è rettangolare con capriate a vista.

L’altare è in legno, del ‘700, con due porte laterali a cimasa, raffiguranti i santi Vincenzo Ferreri a destra e Valentino a sinistra. Nella nicchia al posto della pala (la tela raffigura la Vergine col Bambino che appare a due santi: Giuseppe ed Antonio da Padova con tutta probabilità del XVIII sec.), riposta in sacrestia in attesa di una decorosa sistemazione, si trova una statua della Vergine con Bambino.

SAN PIETRO IN VALLE

L’origine di questo edificio di culto è da far risalire al XVII sec., quando gli abitanti di Valle chiesero di costruire una nuova chiesa, a loro comodo, essendo quella di San Lorenzo (ora scomparsa, era situata sul monte medesimo poco distante da Valle) malagevole da raggiungere.

La cappella di Valle venne benedetta il 30 luglio 1756 dopo molti anni di attesa e di lavori. Di recente è stata oggetto di restauro, grazie al quale sono state eliminate le lesioni causate dal terremoto del 1976.

SANTA MARIA DELLE GRAZIE IN CANAL DI GRIVÒ

La chiesa di Sant’Elena fu per quattro secoli la chiesa di Canal di Grivò. Con l’espansione del paese divenne insufficente e scomoda, tant’è che ci fu un calo evidente nella partecipazione alle funzioni ed al catechismo.

Per porvi rimedio alla fine del 1800 si costrui prima l’ampia canonica, e negli anni a seguire la chiesa e il campanile, cosìchè anche Canal di Grivò ebbe finalmente un luogo di culto, e strutture per lo studio ed il catechismo. L’opera di costruzione è stata possibile grazie ai sacrifici della popolazione di Canal di Grivò ed all’opera di Don Quargnassi.

SANTA MARGHERITA REGINA IN COSTALUNGA

L’attuale struttura fu costruita nel 1905 sull’impianto originario che si attesterebbe nel XVI secolo. La chiesetta, in stato di abbandono per molti anni ora è in fase di restauro.

SAN LORENZO IN RONCHIS

La chiesa di Ronchis ha origine nel 1374 quando fu eretta dai Conti Freschi con gli abitanti del luogo.
Si deve però ritenere che precedentemente alla costruzione della chiesa, esistesse già una cappella in Rochis, dal momento che dal Catapan, della parrocchia si apprende dei lasciti alla “Ecclesiae S. Laurentii de Ronchis”.

SAN GIOVANNI BATTISTA IN CANEBOLA

Le prime notizie dell’esistenza di questa chiesa si hanno nel 1453. La sua storia è stata molto tormentata, si hanno notizie di due demolizioni e ricostruzioni nel 1737 in cui fu anche ampliata, e nel 1871. Dopo il terremoto del 1976 fu ristrutturata a causa dei forti danni subiti.

SANTA MARIA ADDOLORATA IN CLAP

A Clap c’era una piccola “ancona” dedicata alla Vergine Addolorata. Con gli anni negli abitanti naque il desiderio di aver una chiesa propria, come nella vicina Porzûs. A metà ‘800 finalmente iniziarono i lavori (1854-1857) e nell’arco di qualche anno la Chiesa della Vergine Addolorata fu terminata.
La chiesa venne consacrata nel 1862, da Mons. Giovanni Maria Barengo. Per il Campanile si dovvette aspettare ancora qualche anno fu terminato nel 1888.
A Causa del terremoto del 1976 venne gravemente danneggiata e il campanile in gran parte distrutto.
La Chiese venne restaurata nel 1985 e sulla base del Campanile vennero poste su una struttura metallica le vecchie campane.
Ogni anno a settembre viene organizzata la festa detta “il perdon de Madone”, e in quell’occasione la statua della Madonna viene portata in processione.