VILLA FRESCHI, RONCHIS

La costruzione attuale risale al periodo compreso tra il XVII secolo e il XVIII secolo, probabilmente fu costruita nel luogo dove si erigeva la casa forte dei signori Cucagna, che dal XIV secolo assunsero l’appellativo di “Freschi”, da Francesco di Cucagna detto “Fresco”.

Quando nel 1400 i nobili faedesi abbandonarono i castelli e si insediarono nelle numerose case che possedevano a Faedis, Udine, Cividale, la villa di Ronchis divenne la fissa dimora dei conti Freschi.

L’edificio è formato dal corpo padronale affiancato da due ali più basse, da alcuni rustici e dalla chiesetta gentilizia dedicata a San Carlo Borromeo, detta di Santa Croce. Si accede alla villa attraverso un portale bugnato in pietra e passando per un lungo viale alberato.

Sul retro c’è un parco con due piccionaie a forma di torre. La struttura principale si sviluppa attorno al salone passante su cui s’affacciano le stanze minori. La cappella di Santa Croce, formata da un unico vano, è contemporanea alla villa.

VILLA PARTISTAGNO, RONCHIS

L’origine dell’edificio è simile a quella di Villa Freschi. Il complesso architettonico si compone della casa dominicale, costruita su un’antica cortina edilizia leggermente curva, e di un piccolo corpo sporgente che si raccorda alla chiesa di San Lorenzo.
La villa fu di proprietà dei nobili Partistagno. Passo ai Cucagna, su decisione del Patriarca di Aquileia, a causa dell’estinzione della casata. L’edificio è databile attorno al XVI secolo, la parte più antica della villa, che venne ristrutturata ed ampliata nel XVIII secolo.

All’interno due stanze sono impreziosite da affreschi, databili al primo Ottocento, attribuiti al pittore Domenico Paghini.

VILLA ACCORDINI, CAMPEGLIO

Vede la sua origine nel periodo del patriarcato di Aquileia durante il quale questa zona godette di fasto e rinomanza grazie alla presenza costante del Patriarca, che utilizzava il castello di Soffumbergo come residenza estiva.

Questo palazzo che fu già Curia Patriarcale, è notevole per l’articolazione dei corpi e la misura architettonica, vicina a quella della tradizione rurale.

PALAZZO COMUNALE, FAEDIS

L’unica cosa che rimane dell’originale edificio è la struttura che ha forti rimandi alle classiche ville venete. Infatti si presume che fu costruita dai Signori veneti Candeo che si stabilirono a Faedis nel 1600 quando Venezia iniziò a vendere i terreni comunali per sovvenzionare le numerose guerre che combatteva.

Le molte ristrutturazioni e modifiche hanno dato al palazzo un aspetto moderno che oggi è sede oltre che del municipio, anche della posta, della biblioteca e dell’archivio comunale.